documentazione-ufficiale

Ecco quanto avevo scritto al Ministro e al Consiglio Accademico e ai colleghi del Conservatorio:

Cortesi colleghi,
mi sono sentito in dovere di tacere fino al termine dei lavori della “Commissione disciplinare” per non rischiare di interferire con la serenità ed obbiettività del suo lavoro.

Ieri, a scuola, molti colleghi mi abbracciavano e dicevano “Non abbiamo capito cosa sia successo, ma ti vogliamo bene” – eccomi a spiegarlo a tutti!

Quello che vi voglio dire io è che sono sinceramente molto dispiaciuto e profondamente amareggiato che il Conservatorio, senza però che io lo abbia
in alcun modo citato, sia stato coinvolto in questa storia da incubo, sulla quale ci sarà molto da riflettere.

Diciamo che quella ‘chat’ è stata, su argomenti delicatissimi e sensibili, una miscela esplosiva di provocazioni, fraintendimenti, insulti, affermazioni da spiegare, riferimenti a cose diverse equivocati, senza escludere gli stati d’animo dei partecipanti e le rispettive culture e psicologie, al mezzo digitale utilizzato, al di là dei contenuti, ma che lì avrebbe dovuto nascere e morire come succede normalmente ai cosiddetti ‘flame’. E’ stata utilizzata con un copincolla decontestualizzato e sparata in Rete da “fonte autorevole”.
Nella lettera ufficiale incollata sotto spiego il seguito.

La mia riflessione principale, ad oggi, è che spesso sono stato eccessivamente provocatorio (vedi alla voce Cattelan) e col carattere impulsivo che molti di voi conoscono, ma soprattutto poco vigile (proprio io 56enne che con Internet ci lavoro…).

Per fortuna Mediaset, con Domenica 5 del 3 ottobre (dove mi son già dato del ‘pirla’ da solo), mi ha offerto l’opportunità di di spiegare l’accaduto ad una vastissima platea, (mentre i giornali mi hanno messo in bocca, anche in virgolettati, cose MAI dette) e alla fine del mio intervento ho anche avuto l’oportunità di dichiarare che il
Conservatorio aprirà uno “sportello disabili” e che io mi offrirò come volontario. Disponibilità che avevo già dato al Presidente nel mentre mi informava di questa iniziativa.
Qui il link (necessario scaricare e installare apposito plugin)
<http://www.video.mediaset.it/video/domenica_5/full/184322/domenica-3-ottobre.html>

In attesa della doverosa ispezione ministeriale non mi sento di dire altro, se non di ripetervi il mio più profondo rammarico e incollarvi la lettera che ho fatto inviare dal mio avvocato, nel mentre vi prometto solennemente che d’ora in poi su Facebook mi limiterò a condividere musiche, filmati, e cosette divertenti…

Ecco la lettera preannunciata:

***
Si è rivolto al nostro studio il Maestro Joanne Maria Pini, che legge Cc, per vedere tutelata la propria immagine e onorabilità e per chiarire la propria posizione nei confronti del Conservatorio di Milano.
A tal fine il Maestro ha redatto la lettera il cui testo riportiamo qui di seguito, con preghiera di inoltrarla agli indirizzi di posta elettronica del Ministro Gelmini e del dott. Bruno Civello (indirizzi a noi sconosciuti).
Distinti saluti.
Avv. Francesco Laruffa

Al Presidente Arnoldo Mosca Mondadori
Al Direttore Bruno Zanolini
Al Consiglio Accademico

P.c.
al Ministro Gelmini
e al dott. Bruno Civello

Cari tutti,
mi spiace sinceramente per quello che è successo, ma è l¹esatto equivalente dello “sbattere il mostro in prima pagina” coinvolgendo anche il Conservatorio e, oltretutto, andando ad offendere in modo pesante persone che soffrono, in modo del tutto indipendente dalla mia volontà e dal mio pensiero autentico.

Innanzitto desidero porgere le mie più sentite scuse alle persone che si sono sentite giustamente offese nel loro dolore da parole che non sono state altro che una provocazione, senza dubbio di pessimo gusto, all¹interno di una discussione su Facebook (l’equivalente di quattro amici al bar), prima delle quali ero stato pesantemente insultato e aggredito per il solo fatto di aver espresso un dubbio ad una richiesta di firmare, in modo del tutto “automatico”, una nota avverso l’operato di un Assessore, senza una conoscenza esatta dell’accaduto.

Sono stato eccessivamente provocatorio? Certamente si. Ma quelle parole, nate dopo una serie di insulti e aggressioni, avrebbero dovuto avere una fine diversa: nascere e finire su quella bacheca.
Ho anche tentato di esprimere “cose serie” ma, nella velocità della situazione, assai malamente, prestando il fianco ad interpretazioni malevole.
Ho sbagliato: la sintesi l’ha fatta bene mia figlia ieri: “Papà, ti sei comportato da deficiente, proprio mentre dici a me di stare attenta ai social network…”.

Allego l’intera discussione perché ognuno dei destinatari di questa mia si renda conto da sé, sottolineando che, comunque, certe frasi andrebbero spiegate per comprendere esatamente cosa dico e quali siano i riferimenti.

La vera notizia, secondo me, è che un giornalista professionista – e per questo fatto ben consapevole delle conseguenze – mi abbia sottoposto ad un vero e proprio linciaggio (esponendomi anche a violente minacce e insulti) senza prima avermi chiesto “Scusi maestro, ma ho capito bene? dice sul serio? Scherza? Mi specifica meglio il suo pensiero? Cosa intende esattamente quando qui scrive che…”

No, il giornalista in questione, ben consapevole del mezzo che sta utilizzando, ossia la Rete, che diffonde e rilancia qualsiasi cosa, senza alcuna verifica, e alla velocità della luce, all’interno della “Società dello Spettacolo”, ricontestualizza e monta con un copia-incolla nel suo Blog le mie parole, dopo avermi attaccato sul piano personale, dopo aver cercato in rete che lavoro faccio, dove insegno, per chiedere di inviare al mio direttore e al ministro la richiesta di mie dimissioni.

Un feroce ed ingiusto attacco personale nel quale ha coinvolto la mia Istituzione: da notare che io avevo detto solo di essere “un insegnante”, senza aggiungere altro: non avevo certo parlato da docente del Conservatorio di Milano.

Il giornalista in questione è andato a “verificare” chi fossi.

Qualcuno ha chiesto di cancellare la pagina che mi riguarda di Wikipedia e ha infine posto sotto i riflettori il glorioso e antico Conservatorio Verdi di Milano, che nulla c’entrava.

A tal punto siamo arrivati in questo paese? Ossia che quattro chiacchiere al bar vengano utilizzate in questo modo? Altra cosa sarebbe stata se io mi fossi espresso in una sede ufficiale, e magari a nome del Conservatorio.
Mentre, lo ribadisco, erano quatto chiacchiere sbagliate ed esageratamente provocatorie all’interno di una situazione “privata”.

Sono davvero angosciato e rattristato, sconcertato ma anche molto, molto arrabbiato!

Ben venga quindi l’ispezione disposta dal Ministro, la quale sono certo ci darà la possibilità di chiarire tutto.

Da ultimo, ho due colleghi di materia disabili, che sono certo potranno “testimoniare” a mio favore. Sono certo che saranno così leali da dire la loro, in maniera ufficiale e pubblica, non solo sul mio operato, ma su come il Conservatorio tratta i disabili e cosa fa per loro.

Così come spero che l’Istituzione nella quale ho l’onore di prestare servizio e le persone che mi conoscono da una vita intera, possano comprendere quantomeno la mia buona fede e quanto fosse lontana dalle mie intenzione anche solo l’idea di offendere persone sofferenti e scalfire minimamente l’immagine del prestigioso Conservatorio di Milano.

Nel rinnovare le mie scuse e nel ringraziarVi per l’attenzione, Vi saluto cordialmente.

Joanne Maria Pini
***

Al momento,  non ho purtroppo sottomano la Relazione della Commissione disciplinarenaturalmente positiva nei miei confronti – così come la Comunicazione ufficiale da parte del Dott. Civello che “chiudeva” l’incubo orrendo, dopo che l’ineffabile e mai dimenticata ministra Gelmini si era resa conto della Verità, nel porre il silenziatore alle sue baldanze iniziali. Scaricatela! jmp-commissione-disciplina-ufficiale
Appena possibile, pubblicherò in Rete una documentazione completa, e comprensiva anche delle “Interrogazioni Parlamentari” che mi son “beccato”, da parte di chi temeva solo di perdere voti personali…
Intanto, poi, in Depressione ci sono finito io, ma il lato positivo è stata una svolta totale nella mia Vita, come anche di aver verificato quali siano gli Amici Veri e Sinceri, che ho avuto accanto con commovente partecipazione alle mie vicende.

Dall’Italia, potendolo, non si può che scappare…

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