Visione

Visione

Riporto – provvisorimente – la VISIONE dal vecchio sito – via via la integrerò con quanto riguarda la specifica Informatica Umanistico-Musicale.

Non cominceremo dal particolare (come normalmente usano i musicisti per loro formazione); al contrario, cominceremo dagli aspetti generali e casomai avvicineremo in seguito i dettagli.La musica è l’unica disciplina in cui non è stato finora adottato alcun metodo globale per l’apprendimento. Ciò basta a spiegare l’isolamento e lo sradicamento culturale dei musicisti e del loro ambiente.L’insegnamento della musica procede per somma di nozioni elementari e per somma di materie scolastiche non integrate fra loro.Di conseguenza, la tecnica dei musicisti si limita alla conoscenza della grammatica musicale, ed è il livello più alto che essi possano raggiungere.
Un livello comunque troppo lontano da qualsiasi problema costruttivo e di significato.Ecco perché, nell’accostarci alla musica, siamo tutti assetati di sintassi e di idee, cose dalle quali i musicisti si astengono per secolare condizionamento.Oggi sappiamo che la nostra percezione procede dal generale al particolare. E’ dunque indispensabile che anche l’analisi musicale risulti coerente col funzionamento della mente umana.Non si tratta qui di istituire forzosi parallelismi: il fatto è che dalla somma dei particolari non si arriverà mai alla visione d’insieme.D’altronde la visione d’insieme non può mancare. La sua assenza toglie significato a qualsiasi attività umana.
Anzi dobbiamo dire: la cultura stessa nasce dalla facoltà di generalizzare.

da  Salvatore Sciarrino – Le figure della musica.

Filosofia del sito

23 aprile 2006

Prima della didattica viene la genetica.
Prima della didattica viene la pedagogia.
La pedagogia deve infondere Eros.
La pedagogia ‘occidentale’ ha fallito perché si rivolge fondamentalmente all’esterno e non all’interno, non insegna a ‘Conoscere se stessi’.
Prima della ‘professionalità’ viene l’Identità, connessa alla Maestria.
Non si può studiare senza sudore e senza amore.
La tradizione della Bottega rinascimentale, cui si è sempre attenuto il Conservatorio, è il modello perfetto per il nostro genere di studi.
La Musica deve coinvolgere Cuore-Corpo-Cervello, o non è Musica [vedi Armonia celeste e dodecafonia - di Andrea Frova].
Come un alunno può scegliersi i suoi insegnanti, così un  insegnante dovrebbe potersi scegliere i suoi alunni. Ma questo è un sogno.

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La tecnologia, lasciata a sé sola, produce più problemi che benefici.
La tecnologia informatica contiene ‘lati oscuri’ che bisogna conoscere ed affrontare.
La tecnologia, per essere integrata in una materia ‘umanistica’; necessita di bussole salde e di molte valutazioni.
La ‘ragione’, da sola, genera quei mostri che sono sotto gli occhi di tutti.
Il pensiero che discende dalla Tradizione è Uno, Universale ed Eterno, e non fa distinzione tra Occidente e Oriente.
Il pensiero nato in Occidente come in Oriente (da Platone a Sun Tzu, dai pre-socratici a Confucio e Lao Tse) attorno al 500 a.c. è tuttora insuperato, per cui non si scopre MAI nulla di nuovo.
“Le novità si ottengono arrangiando in maniera inedita le cose del passato ” Jacques Monod

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“Sempre la pratica dev’esser edificata sopra la bona teorica”

“Quelli che s’innamoran di pratica senza scienzia
son come ‘l nocchier ch’entra in navilio sanza timone o bussola,
che mai ha certezza dove si vada”
Leonardo da Vinci

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Jaques Chailley – Incipit di “Eléments de philologie musicale:

“Mes élèves n’ont pas besoin d’étudier le langage du passé.
Maintenant qu’ils écrivent atonal, le reste ne les interesse plus”
[Un professeur officiel de compositiion à l'auteur de ce traité].
“Vous avez jus’à 25 ans pour assimiler ce que vos ainés ont mis 10.000 ans à trouver, et le reste de votre vie pour y ajouter votre apport personnel,
si jamais vous y parvenez”
A ceux qui se reconnaitrent dans la premère citation, ce livre est fortemente déconseillé. A tous ceux qui, comme l’auteur, ont confiance dans la seconde, il est très cordialmente dédié.

A questi secondi io dedico questo sito.

Senza dimenticare che:

Sosteniamo che la bellezza di un’opera d’arte resterà sempre misteriosa, che cioé non si potrà mai verificare esattamente “come (essa) sia fatta”.
Riserviamo, a tutti i costi, questa magia particolare alla musica.
Per sua essenza essa è più suscettibile a contenerne più d’ogni altra arte.
Debussy – 1913

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Joanne Maria Pini -  Filosofia del sito – Visione – novembre 2006.

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