Documentazione-ufficiale

Ecco quanto avevo scritto – ottobre 2010 – al Ministro e al Consiglio Accademico e ai colleghi del Conservatorio:

 

Cortesi colleghi,
mi sono sentito in dovere di tacere fino al termine dei lavori della “Commissione disciplinare” per non rischiare di interferire con la serenità ed obbiettività del suo lavoro.

Ieri, a scuola, molti colleghi mi abbracciavano e dicevano “Non abbiamo capito cosa sia successo, ma ti vogliamo bene” – eccomi a spiegarlo a tutti!

Quello che vi voglio dire io è che sono sinceramente molto dispiaciuto e profondamente amareggiato che il Conservatorio, senza però che io lo abbia
in alcun modo citato, sia stato coinvolto in questa storia da incubo, sulla
quale ci sarà molto da riflettere.

Diciamo che quella ‘chat’ è stata, su argomenti delicatissimi e sensibili, una miscela esplosiva di provocazioni, fraintendimenti, insulti, affermazioni da spiegare, riferimenti a cose diverse equivocati, senza escludere gli stati d’animo dei partecipanti e le rispettive culture e psicologie, al mezzo digitale utilizzato, al di là dei contenuti, ma che lì avrebbe dovuto nascere e morire come succede normalmente ai cosiddetti ‘flame’. E’ stata utilizzata con un copincolla decontestualizzato e sparata in Rete da “fonte autorevole”.
Nella lettera ufficiale incollata sotto spiego il seguito.

La mia riflessione principale, ad oggi, è che spesso sono stato
eccessivamente provocatorio (vedi alla voce Cattelan) e col carattere
impulsivo che molti di voi conoscono, ma soprattutto poco vigile (proprio io 56enne che con Internet ci lavoro…).

Per fortuna Mediaset, con Domenica 5 del 3 ottobre (dove mi son già dato del ‘pirla’ da solo), mi ha offerto l’opportunità di di spiegare l’accaduto ad una vastissima platea, (mentre i giornali mi hanno messo in
bocca, anche in virgolettati, cose MAI dette) e alla fine del
mio intervento ho anche avuto l’oportunità di dichiarare che il
Conservatorio aprirà uno “sportello disabili” e che io mi offrirò come
volontario. Disponibilità che avevo già dato al Presidente nel
mentre mi informava di questa iniziativa.
Qui il link (necessario scaricare e installare apposito plugin)
<http://www.video.mediaset.it/video/domenica_5/full/184322/domenica-3-ottobre.html>

In attesa della  doverosa ispezione ministeriale non mi sento di
dire altro, se non di ripetervi il mio  più profondo rammarico e
incollarvi la lettera che ho fatto inviare dal mio avvocato, nel mentre vi
prometto solennemente che d’ora in poi su Facebook mi limiterò a condividere
musiche, filmati, e cosette divertenti…

Ecco la lettera preannunciata:

********************************************
Si è rivolto al nostro studio il Maestro Joanne Maria Pini, che legge Cc,
per vedere tutelata la propria immagine e onorabilità e per chiarire la
propria posizione nei confronti del Conservatorio di Milano.
A tal fine il Maestro ha redatto la lettera il cui testo riportiamo qui di
seguito, con preghiera di inoltrarla agli indirizzi di posta elettronica del
Ministro Gelmini e del dott. Bruno Civello (indirizzi a noi sconosciuti).
Distinti saluti.
Avv. Francesco Laruffa

Al Presidente Arnoldo Mosca Mondadori
Al Direttore Bruno Zanolini
Al Consiglio Accademico

P.c.
al Ministro Gelmini
e al dott. Bruno Civello

Cari tutti,
mi spiace sinceramente per quello che è successo, ma è l¹esatto
equivalente dello “sbattere il mostro in prima pagina” coinvolgendo anche
il Conservatorio e, oltretutto, andando ad offendere in modo pesante persone
che soffrono, in modo del tutto indipendente dalla mia volontà e dal
mio pensiero autentico.

Innanzitto desidero porgere le mie più sentite scuse alle persone che
si sono sentite giustamente offese nel loro dolore da parole che non sono
state altro che una provocazione, senza dubbio di pessimo gusto, all¹interno
di una discussione su Facebook (l’equivalente di quattro amici al bar),
prima delle quali ero stato pesantemente insultato e aggredito per il solo
fatto di aver espresso un dubbio ad una richiesta di firmare, in modo del
tutto “automatico”, una nota avverso l’operato di un Assessore, senza una
conoscenza esatta dell’accaduto.

Sono stato eccessivamente provocatorio? Certamente si. Ma quelle parole,
nate dopo una serie di insulti e aggressioni, avrebbero dovuto avere una
fine diversa: nascere e finire su quella bacheca.
Ho anche tentato di esprimere “cose serie” ma, nella velocità della
situazione, assai malamente, prestando il fianco ad interpretazioni
malevole.
Ho sbagliato: la sintesi l’ha fatta bene mia figlia ieri: “Papà, ti sei
comportato da deficiente, proprio mentre dici a me di stare attenta ai
social network…”.

Allego l’intera discussione perché ognuno dei destinatari di questa mia si
renda conto da sé, sottolineando che, comunque, certe frasi andrebbero
spiegate per comprendere esatamente cosa dico e quali siano i riferimenti.

La vera notizia, secondo me, è che un giornalista professionista – e per
questo fatto ben consapevole delle conseguenze – mi abbia sottoposto ad un
vero e proprio linciaggio (esponendomi anche a violente minacce e insulti)
senza prima avermi chiesto “Scusi maestro, ma ho capito bene? dice sul
serio? Scherza? Mi specifica meglio il suo pensiero? Cosa intende
esattamente quando qui scrive che…”

No, il giornalista in questione, ben consapevole del mezzo che
sta utilizzando, ossia la Rete, che diffonde e rilancia qualsiasi cosa,
senza alcuna verifica, e alla velocità della luce, all’interno della
“Società dello Spettacolo”, ricontestualizza e monta con un copia-incolla
nel suo Blog le mie parole, dopo avermi attaccato sul piano personale, dopo
aver cercato in rete che lavoro faccio, dove insegno, per chiedere di
inviare al mio direttore e al ministro la richiesta di mie dimissioni.

Un feroce ed ingiusto attacco personale nel quale ha coinvolto la mia
Istituzione: da notare che io avevo detto solo di essere “un insegnante”,
senza aggiungere altro: non avevo certo parlato da docente del Conservatorio
di Milano.

Il giornalista in questione è andato a “verificare” chi fossi.

Qualcuno ha chiesto di cancellare la pagina che mi riguarda di Wikipedia e
ha infine posto sotto i riflettori il glorioso e antico Conservatorio Verdi
di Milano, che nulla c’entrava.

A tal punto siamo arrivati in questo paese? Ossia che quattro chiacchiere al
bar vengano utilizzate in questo modo? Altra cosa sarebbe stata se io mi
fossi espresso in una sede ufficiale, e magari a nome del Conservatorio.
Mentre, lo ribadisco, erano quatto chiacchiere sbagliate ed esageratamente
provocatorie all’interno di una situazione “privata”.

Sono davvero angosciato e rattristato, sconcertato ma anche molto, molto
arrabbiato!

Ben venga quindi l’ispezione disposta dal Ministro, la quale sono certo
ci darà la possibilità di chiarire tutto.

Da ultimo, ho due colleghi di materia disabili, che sono certo
potranno “testimoniare” a mio favore.
Sono certo che saranno così leali da dire la loro, in maniera ufficiale
e pubblica, non solo sul mio operato, ma su come il Conservatorio tratta
i disabili e cosa fa per loro.

Così come spero che l’Istituzione nella quale ho l’onore di
prestare servizio e le persone che mi conoscono da una vita intera, possano
comprendere quantomeno la mia buona fede e quanto fosse lontana dalle mie
intenzione anche solo l’idea di offendere persone sofferenti e scalfire
minimamente l’immagine del prestigioso Conservatorio di Milano.

Nel rinnovare le mie scuse e nel ringraziarVi per l’attenzione, Vi saluto
cordialmente.

Joanne Maria Pini
*********************************

Cordialissimi saluti a tutti.
jmp

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